Nei tre saggi che compongono questo volume l’autrice analizza le versioni operistiche della tradizione letteraria epico-cavalleresca. Il primo saggio, Orlando in Händel, si presenta come un’analisi della rivisitazione melodrammatica – messa in scena per la prima volta nel 1733 al King’s Theatre di Londra – del più celebre poema cavalleresco italiano, l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto. Nel secondo, Cavalieri all’opera, si indagano la presenza e le azioni dei cavalieri dell’epica italiana divenuti protagonisti del teatro in musica tra Sei e Settecento.
Nel terzo saggio, Cavalieri spaesati tra Schubert, Schumann e Brahms, si riflette sulla delocalizzazione linguistica e ideale dei cavalieri antichi nelle opere di Schubert, Fierrabras, e di Schumann, Genoveva, e nella cantata di Brahms, Rinaldo, facendo così emergere come il tema cavalleresco si sia prestato a rielaborazioni intrise di sensibilità illuministica e pure romantica.
Filo conduttore che percorre i tre saggi è l’elemento comico che proviene direttamente dai poemi originali: una comicità che di fatto diventa in molti casi parodia, prolungamento o deformazione.
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