Libertà religiosa e ordine pubblico – Lo studio ha ad oggetto il rapporto tra la libertà religiosa – la prima e più importante tra le libertà costituzionali – e l’ordine pubblico, generalmente distinto dalla dottrina in ordine “materiale” (c.d. ordre dans la rue) ed “ideale” (o normativo).
L’autore, dopo aver esaminato il concetto di ordine pubblico nella sua complessità, perviene, invece, alla conclusione che l’aspetto materiale ed ideale siano – per così dire – soltanto le due facce di un’unica medaglia. L’ordine pubblico, definito come il legittimo svolgersi dei rapporti di pacifica convivenza sociale entro la cornice giuridica loro propria, diviene – in tal senso – un concetto unitario, normativo e costituzionale. Seppure la Costituzione ne disciplini il solo aspetto pubblico, l’ordine conserva, però, la medesima funzione anche nella sua dimensione privata, come l’autore dimostra, recuperando il pensiero dei maestri del passato e riducendo le accezioni del termine al loro minimo comune denominatore: l’ordine. L’attenta analisi del testo costituzionale permette, inoltre, di affermare che non sempre il c.d. bilanciamento dei diritti – tecnica, oggi, largamente utilizzata dalla Corte costituzionale – rappresenti l’unica (o preferibile) soluzione ai complessi problemi di contemperamento delle libertà fondamentali con l’ordine pubblico. Appare, invece, preferibile l’applicazione integrale della disciplina che la Costituzione stessa prevede per ogni singola libertà, in considerazione del prevalente aspetto che, di volta in volta, la libertà religiosa
assume nel caso concreto.
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