Lucio Dalla: le sue lettere in esposizione

Lucio Dalla: le sue lettere in esposizione

 Dall’archivio della Casa editrice Persiani l’epistolario originale nella mostra evento “LUCIO DALLA. Anche se il tempo passa” che ricorda l’artista a dieci anni dalla scomparsa

 

Lucio Dalla Vero Carlo PomaLucio Dalla Vero di Carlo Poma, edito da Persiani, contiene le lettere che il cantautore bolognese scrisse a Carlo Poma Zanfrognini, uno dei suoi più cari amici di gioventù. Dall’archivio della Casa editrice Persiani, dunque, queste preziose lettere manoscritte saranno esposte dal 4 marzo, giorno di anniversario della nascita del grande artista, e fino al 17 luglio nella mostra LUCIO DALLA. Anche se il tempo passa, allestita all’interno del Museo Civico Archeologico di Bologna e curata da Alessandro Nicosia.

Questa mostra, che è la prima dedicata all’artista, racconterà tutto l’universo di Dalla e ospiterà anche i cimeli del Liceo Galvani, dove i giovani studenti Dalla e Poma, studiavano. I due infatti erano amici fin da giovani e il loro rapporto d’amicizia è andato avanti nel tempo.

Il libro Lucio Dalla Vero, nello specifico, racconta una serie di episodi e aneddoti inediti tratti dai ricordi personali dell’autore che mostrano un lato sconosciuto della vita di Lucio. Tra la giovinezza bolognese e la vita nomade dell’artista affermato, Carlo Poma dipinge a tinte vivaci il carattere scherzoso, ma sempre autentico dell’amico d’infanzia. L’autore, poi, utilizza la poesia per commentare gli episodi brevemente narrati e che la sua mente rievoca con un ordine dettato dalle emozioni. Un linguaggio originale e ricco che attinge da diversi stili, quali il dialetto bolognese e l’antica lingua volgare italiana. Foto e lettere inedite testimoniano il legame che ha unito i due uomini per quasi mezzo secolo e che daranno al lettore la sensazione di conoscere da vicino il grande Lucio.

Questa prima grande mostra è stata ideata e realizzata dalla società C.O.R. (Creare Organizzare Realizzare) di Roma, dalla Fondazione Lucio Dalla e promossa dal Comune di Bologna.